Antonia Pozzi (1912 –1938) nacque e trascorse la sua breve vita nell’ambiente elitario di Milano. Di famiglia agiata, viaggiò molto in Italia e all’estero e si dedicò fin da piccola allo studio delle lingue e della letteratura. All’università fu studentessa del professore Antonio Banfi, insieme ad altri intellettuali e amici, ma ai suoi versi, scritti a partire dagli anni dell’adolescenza, non fu assegnato il meritato valore. La sensibilità dell’artista è rivolta soprattutto verso i dettagli e i ritmi della natura, immortalati nelle liriche, nei diari e nelle fotografie, che rendono l’autrice una voce isolata che trovò conforto solo nell’immedesimazione totale con i paesaggi cui era profondamente legata. Sebbene in vita non sia mai stato riconosciuto il talento di Antonia Pozzi, la diffusione delle sue poesie, pubblicate tutte postume, in varie edizioni e numerose traduzioni, hanno tolto l’autrice dall’ombra, consegnandole, anni dopo la sua morte, giusta fama.
(a cura di Sofia Giannozzi)